Financial Innovation tra Disintermediazione e Mercato

Dottorato di Ricerca “Persona e Benessere fra diritto, etica e psicologia” – XXXIII, XXXIV, XXXV ciclo

Aula Magna, Università Europea di Roma

Il Seminario dal titolo “Financial Innovation tra Disintermediazione e Mercato” rientra in un progetto più ampio co-finanziato dalla Banca d’Italia ed incentrato sulla Financial Innovation e promosso nell’ambito delle iniziative della Cattedra Jean Monnet in EU Innovation Policy.

Obiettivo del Seminario è l’analisi del modello dell’open banking, in cui i mercati bancari e finanziari si aprono a nuovi soggetti e servizi, assumendo contorni e geometrie variabili.

Al paradigma aperto corrisponde infatti una spinta verso forme di integrazione e cooperazione tra incumbents e new players, così suggerendo una nuova riflessione sul sistema delle regole e degli eventuali spazi da riservate a regulatory sandboxes, sul rapporto tra cooperazione e concorrenza nell’era Fintech, sulle nuove responsabilità degli intermediari e dei nuovi soggetti, nonché sulle tutele dei clienti e degli utilizzatori.

Il Seminario è accreditato all’Ordine degli Avvocati, nonché all’Ordine dei Dottori Commercialisti.

Gli Atti verranno raccolti e pubblicati con il contributo della Banca d’Italia.

Saluti istituzionali:

Pedro Barrajón LC, Rettore, Università Europea di Roma

Alberto M. Gambino, Prorettore Vicario, Università Europea di Roma

Relazione introduttiva su “Open banking, Disintermediazione e Mercato”, Massimo Doria, Vice Capo Servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza, Banca d’Italia

 

Modera:

Valeria Falce, Jean Monnet Professor di EU Innovation Policy, Università Europea di Roma

 

Tavola Rotonda:

Antonella Sciarrone Alibrandi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Filippo Annunziata, Università Luigi Bocconi

Elisabetta Bani, Università degli Studi di Bergamo

Stefano Cappiello, Dirigente Generale e Direttore della Direzione IV, MEF

Emanuela Delbufalo, Università Europea di Roma

Carlo Felice Giampaolino, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Salvatore Sica, Università degli Studi di Salerno

Michele Siri, Università degli Studi di Genova

 

Conclude:

Gustavo Olivieri, Università LUISS – Guido Carli di Roma

 

La partecipazione è libera previa iscrizione all’indirizzo uerjeanmonnetchair@gmail.com

 
 

Resoconto Seminario

Il Seminario Financial Innovation tra Disintermediazione e Mercato, promosso nell’ambito delle iniziative della Cattedra Jean Monnet in EU Innovation Policy e tenutosi il 3 dicembre scorso presso l’Università Europea di Roma, si inserisce in un progetto più ampio co-finanziato dalla Banca d’Italia ed incentrato sulla Financial Innovation.
 

 
Intervento del Professor Gambino
Il Professor Gambino introduce il tema del convegno, sottolineando come l’iniziativa di studio in corso, veda tra i propri obbiettivi principali quello di analizzare se il fenomeno della disintermediazione finanziaria possa portare maggiori tutele ai soggetti “deboli” del mercato (utenti e imprese) ed ancora se possa sistematicamente determinare una crescita economica.

I saluti istituzionali vengono altresì portati a tutti i presenti dal Magnifico Rettore della Università Europea di Roma Pedro Barrajòn, il quale, anche in virtù della propria formazione teologico-filosofica, evidenzia come il tema della innovazione tecnologica tout court dia spunto a numerose considerazioni d’ordine etico e, non da ultimo, ad una seria riflessione sul futuro per quanto attiene l’interazione tra tecnologia e uomo.

Intervento della Professoressa Falce
Prende poi la parola la Professoressa Falce, che delinea i punti di partenza della riflessione sul tema oggetto dell’incontro scientifico. L’angolo visuale prescelto, espone la Professoressa, è quello della intersezione tra innovazione in senso ampio – e naturalmente la sua regolamentazione giuridica – ed il settore finanziario; ed infatti, preso atto della circostanza che il mondo economico-finanziario è inevitabilmente sottoposto ad un processo di costante permeazione da parte della innovazione tecnologica, è da rilevare come, parimenti, il sistema non si fondi più su un modello di tipo “bancocentrico”.

Intervento del Dottor Doria
La Professoressa ringrazia la Banca d’Italia prima di lasciare la parola al Dott. Doria, Vice Capo Servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza della Banca stessa. Il Dott. Doria, partendo dalla considerazione per cui è quanto mai opportuno parlare di una vera e propria “rivoluzione digitale” nel settore bancario, osserva come tuttavia il fenomeno in parola possa essere mirato da diverse angolazioni differenti: banche, intermediatori, operatori tecnologici, clienti (consumatori e imprese).

Il Dott. Doria conclude operando una importante considerazione: la visione per cui l’industria bancaria deve raggiungere un punto di totale disintermediazione non rappresenta la realtà dei fatti; il mondo bancario è a velocità variabile e non pare possibili sostituire i vecchi strumenti per mezzo delle nuove tecnologiche letteralmente “dall’oggi al domani”.
 

Financial Innovation UER

Intervento della Professoressa Schepisi
Tra i problemi di maggiore rilevanza affronti dalla Commissione, prosegue la Prof.ssa Schepisi, v’è senza subbio quello attinente alla qualificazione della attività che svolge la piattaforma ai fini della regolamentazione.

In particolare, in riferimento alla financial innovation, v’è una considerazione ulteriore da operare: tale ultima infatti si presenta al regolatore europeo come elemento trasversale di compulsazione di una serie di nuove libertà.

In conclusione, la Prof.ssa Schepisi evidenzia la rilevanza di una regolamentazione di cornice che garantisca altresì una “parità” d’operatività, evitando abusi sotto un profilo concorrenziale, atteso il profilarsi di un numero particolarmente elevato di addetti ai lavori, cornice in cui ovviamente i diritti fungano da limiti allo strapotere delle grandi imprese, nell’ottica di una sempre maggiore fiducia dei consumatori.

Intervento della Professoressa Alibrandi
Prende la parola la Professoressa Sciarrone Alibrandi, ordinario di diritto bancario e dei mercati finanziari presso la Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che evidenzia l’importanza della scelta nelle modalità di regolamentazione della innovazione.

L’angolo di visuale offerto dalla Professoressa si fonda sulla rapidità, la complessità e la progressività con cui i procedimenti tecnologici travolgono i vari settori dell’economia, in una logica di incremento della concorrenza e di rottura dei meccanismi di “dominanza” settoriale, benché il processo non sia del tutto scevro dal rischio di costituzione di vere e proprie concentrazioni di mercato al livello di singole piattaforme onnicomprensive.

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Intervento del Professore Annunziata
Segue l’intervento del Professor Annunziata, associato di diritto dei mercati e degli intermediari finanziari nell’Università Bocconi, il cui intervento si concentra sulle modalità attraverso cui l’innovazione tecnologica ci porti a dover riconsiderare lo stato dell’arte del diritto, con particolare riferimento ai fenomeni crypto assets e blockchain.

Una delle principali problematiche in tema di assets digitali, attiene alla circostanza che il mondo giuridico difficilmente riesce a classificare e catalogare tali beni; non senza fatica i giuristi arrivano a classificare i token digitali, tra “payment tokens” utilizzati nell’ambito dei servizi di pagamento, “utility tokens” ossia beni digitali che danno accesso ad un servizio, attività o piattaforma ed i “security tokens”, talvolta assimilabili ai veri e propri strumenti finanziari.

Intervento della Professoressa Bani
Interviene dunque sul tema della portabilità dei dati personali la Professoressa Bani, titolare della cattedra di diritto dell’economia presso l’Università degli Studi di Bergamo.
La portabilità dei dati si fonda sul diritto di ciascuno di poter materialmente trasferire il patrimonio di dati utilizzato con riferimento ad un determinato servizio ad altro e diverso servizio, sì da non disperderne il relativo valore.

La Professoressa illustra come se è vero che U.S.A. e Cina hanno investito grossi capitali nello sviluppo delle reti tecnologiche relative al trasferimento dei patrimoni – dati, non si sono avvedute al contrario di tutelare in maniera idonea i dati personali, e dunque le questioni più prettamente etiche. L’U.E. ha invece scelto un percorso antropocentrico, puntando allo sviluppo della intelligenza artificiale rispettosa dei valori umani.

Altro tema di particolare rilevanza riguarda la c.d. “profilazione”, ossia qualsiasi forma di trattamento, anche automatizzato, dei dati personali che utilizza i dati medesimi per analizzare o prevedere rendimento professionale, situazione economica, salute, interessi personali. Le Banche già operavano tale profilazione ancora prima dell’ingresso del processo tecnologico nel settore del trattamento dei dati, tanto da costituire un vero e proprio monopolio nell’ambito della gestione dati.

La scelta normativa di aprire il patrimonio – dati detenuto dalle banche al mercato è stata, seconda la Professoressa, mossa dall’intento di livellare il mercato, dando la possibilità a nuovi operatori di accedere al mercato.

La Professoressa Bani conclude chiedendosi se in realtà tale apertura non possa determinare una sorta di livellamento alla rovescia, determinando una situazione di debolezza degli operatori bancari classici rispetto ai nuovi operatori.

Intervento della Dottoressa Narducci
Prosegue la Dott.ssa Laura Narducci, responsabile della segreteria tecnica del comitato fintech presso il MEF, che interviene sul tema del c.d. sandbox.

La Dott.ssa Narducci parla in primo luogo del ruolo del comitato fintech quale espressione di innovatività del regolatore, in quanto nato con l’intenzione di dare un approccio coordinato al fenomeno della finanza tecnologica.

Il comitato fintech rappresenta infatti un punto di osservazione privilegiato del fenomeno dell’innovazione tecnologica nel mondo finanziario, atto a supportare naturalmente il regolatore nella cristallizzazione normativa delle varie manifestazioni, problematiche o meno, che attengono al mondo in questione.

In questa prospettiva la c.d. sandbox rappresenta un ambito protetto che consente da una parte agli operatori di sperimentare gli aspetti innovativi dei servizi tecnologici, e dall’altra per le autorità di potere, attraverso tale scenari, prospettare ipotesi di policy maggiormente adeguate.

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Intervento del Professor Sica
Prende dunque la parola il Prof. Sica, ordinario di diritto privato presso l’Università degli Studi di Salerno, il quale parte dall’affermazione per cui il mondo dell’innovazione tecnologica è caratterizzato da un’alluvione di regole ma altresì da una povertà di diritto.

Il tema deve essere letto secondo una prospettiva giuridica, sforzandosi per un inquadramento sistematico; la rivoluzione in essere, tecnologica quanto culturale, pone in dubbio le attuali qualificazioni giuridiche afferenti al mondo finanziario e dunque la chiave di lettura sino ad oggi utilizzata, caratterizzata da un soggetto debole ed un soggetto forte, rischia di essere gravemente insufficiente.Il Professore esprime l’opinione per cui sia necessaria una ampia flessibilità ai fini dell’inquadramento dei nuovi fenomeni tecnologici a livello sistematico.

Ancora, secondo il Prof. Sica, la regolamentazione giuridica in parola deve partire dall’idea di fondo di una assoluta asimmetria informativa e tecnica tra i soggetti coinvolti nei relativi rapporti giuridici; un comune denominatore dovrebbe essere il concetto per cui chi ottiene un maggior profitto dall’operazione tecnologica posta in essere debba altresì rappresentare il “canalizzatore” del rischio di sistema.

Intervento del Professor Siri
Prosegue il Prof. Siri, titolare della cattedra di diritto commerciale e delle assicurazioni presso l’Università degli Studi di Genova, che parla in particolare del ruolo dell’innovazione tecnologica rispetto all’industria assicurativa. Il Professore espone i numeri degli investimenti in insuretech rispetto a diversi operatori nazionali, evidenziando in particolare come l’Italia si collochi ancora in un range di piccoli investimenti tecnologici.

Intervento del Professor Olivieri
Le conclusioni dell’incontro sono rassegnate dal Prof. Olivieri, ordinario di diritto commerciale presso Università LUISS – Guido Carli di Roma.
Il Professore parte dal quesito circa le implicazioni ed il ruolo del diritto della concorrenza nello scenario descritto nel corso dei lavori. I mercati digitali non finanziari sono prevalentemente caratterizzati da economie di scale, economie di rete ed economie di scopo. A mente del Professore, la peculiarità che si riscontra nei settori menzionati è l’intervento normativo ed in particolare l’apertura di nuovi mercati in funzione di norme regolamentari. Ancora sottolinea l’innovatività di una serie di scelte, tra cui l’obbligo di accesso per il titolare delle informazioni e la loro portabilità per poi rilevare come l’intervento della regolazione sia fortemente asimmetrico (a carico delle banche ed a favore dei nuovi entranti) e come il modello di regolazione asimmetrica si stia esportando anche al fuori del fintech per raggiungere le grandi piattaforme.

I lavori si chiudono con i ringraziamenti della Professoressa Falce.