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Un progetto culturale per valorizzare il mondo sotterraneo

4 Giugno 2019

Catacombe, grotte, gallerie militari, cisterne, cantine e fondazioni di palazzi, sistemi di rifugi, sono un patrimonio spesso poco accessibile, sottovalutato, esposto al rischio di crolli o ai danni degli agenti atmosferici. Eppure rappresenta un’opportunità straordinaria di valorizzazione per le città, può essere un elemento di rigenerazione urbana e può avviare pianificazioni innovative.

Allo studio di queste opportunità è dedicato il progetto COST “Underground Built Heritage as catalyzer for Community Valorization”, che ha l’obiettivo principale di promuovere approcci sostenibili per la conservazione del patrimonio sotterraneo sviluppandone le potenzialità sociali, economiche e culturali.

L’Università Europea di Roma partecipa al progetto COST “Underground Built Heritage as catalyser for Community Valorization” grazie al coinvolgimento nel Management Committee di Renata Salvarani, professore ordinario di Storia del Cristianesimo nello stesso ateneo.

Il progetto ha dato vita ad un network di esperti di oltre venti paesi europei e mediterranei con l’obiettivo di promuovere approcci efficaci e sostenibili per la conservazione del patrimonio ipogeo. Al contempo, punta a sviluppare il potenziale positivo degli spazi sotterranei per le città e per le comunità rurali, mettendoli al centro di nuove politiche di rigenerazione urbana.

Contribuirà a diffondere conoscenze sui nuclei di patrimonio storico ed artistico presenti in spazi sotterranei e sosterrà le comunità locali e i decision makers con adeguati strumenti tecnici e scientifici di conoscenza interdisciplinare. L’underground built heritage sarà analizzato sul piano archeologico, geotecnico, storico, antropologico e culturale, economico. Le analisi saranno orientate sia alla pianificazione urbana, sia alla valorizzazione e alla fruizione turistica.

Il progetto, che si svilupperà in quattro anni, è promosso dal CNR-Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo ed è stato ideato da Giuseppe Pace, che ne è il chair.

Il primo appuntamento operativo è stato il congresso internazionale ad Ancona (6 e 7 giugno 2019) intorno alle potenzialità del patrimonio sotterraneo nei contesti urbani dei diversi Paesi.

“Spesso il patrimonio culturale sotterraneo conserva la storia stessa di una comunità, come avviene a Roma o a Napoli, che possiedono sistemi complessi di gallerie, catacombe, cripte, quasi città sotto le città di oggi – spiega la Prof.ssa Renata Salvarani – L’Europa e il Mediterraneo offrono numerosi esempi di come il patrimonio ipogeo è espressione delle identità anche religiose e può diventare un elemento di coesistenza e di coesione nella società di oggi. I processi di valorizzazione possono favorire l’integrazione di gruppi religiosi e identitari diversi proprio a partire dalle strutture che sono nascoste e sconosciute”.


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