Dipartimento della
funzione pubblica

Il Dipartimento della funzione pubblica (DFP) è la struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha, tra le sue missioni istituzionali, quella di promuovere il lavoro nelle amministrazioni pubbliche.

Profilo aziendale

Uno degli obiettivi perseguiti dal DFP è quello di rendere il lavoro pubblico attrattivo per i giovani: il rinnovamento della pubblica amministrazione, infatti, passa anche attraverso il rinnovamento del proprio capitale umano.

Pertanto, il DFP ritiene importante la sua partecipazione a iniziative di comunicazione e incontro con studenti e neo-laureati, per illustrare le modalità di accesso al lavoro pubblico (oggi semplificate e digitali grazie al portale InPA) e le opportunità di lavoro nelle amministrazioni centrali e locali che costituiscono insieme “la più grande azienda del Paese”.

Più in generale, la presenza del DFP al Career Day è finalizzata ad illustrare ai giovani:

  1. le strategie e gli investimenti nel capitale umano delle amministrazioni, sia attraverso il reclutamento, sia mediante l’attivazione di percorsi formativi;
  2. gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di valorizzazione del capitale umano pubblico, e opportunità correlate.

Indirizzo Sede Legale: Corso Vittorio Emanuele II, 116 – 00186 – Roma

Figure ricercate

L’“universo” delle amministrazioni pubbliche è ampio ed articolato, ed è composto da oltre 12.000 enti che operano a diversi livelli territoriali (centrali e locali) e erogano una varietà di servizi a cittadini e imprese.

Le amministrazioni pubbliche offrono molte opportunità ai giovani laureati, sia di lavoro (nel 2023 sono previste 156.400 assunzioni ordinarie e straordinarie) che di prosecuzione degli studi, come tirocini e dottorati di ricerca da svolgere nelle diverse amministrazioni, centrali e locali, per approfondire temi inerenti alle diverse politiche pubbliche.

Le procedure selettive per entrare nelle amministrazioni pubbliche (il concorso) non si basano più, come in passato, esclusivamente sull’accertamento delle conoscenze teoriche, ma anche sulla verifica delle competenze soft e comportamentali (le c.d. “soft skill”).

Le nuove assunzioni guardano al futuro, alle nuove competenze che devono sostenere la trasformazione della PA prevista dal PNRR, come ad esempio gli esperti del digitale, di e-procurement, di transizione verde, di project management.